lunedì 11 luglio 2011

Taxi driver

Accra e' una grande metropoli dove ogni giorno vanno a guadagnarsi da vivere milioni di ghanesi. I piu sfortunati si alzano anche alle quattro del mattino per arrivare a un'ora decente sul posto di lavoro. I pendolari di qui hanno una tempra degna degli eroi omerici. Non hanno orari degli autobus, non hanno punti di riferimento, non hanno onda verde, non hanno un chilometro di ferrovia, non hanno la macchina, eppure non si arrendono mai. Non si incazzano, non disperano, non smettono di sbracciarsi e di tendere lo sguardo alla ricerca della carretta giusta su cui imbarcarsi. Sono sicuri che prima o poi (piu' poi che prima) l'esercito dei pendolari avra' la meglio sul demone del traffico, conquistandosi il via libera per ancora un'altra giornata di chissa' cosa.
Sulle strade principali a due corsie, le uniche asfaltate, la gente converge a ogni ora per aspettare il primo mezzo di trasporto pubblico a disposizione. Il traffico e' un fluire ininterrotto di furgoni scarcassati da 12-15 passeggeri che a ogni incrocio si fermano, fanno risuonare il nome del capolinea e caricano altri passeggeri. Per fare bottino pieno i Caronte di turno ci fanno stipare come i milanesi in metropolitana di ritorno da san Siro. Si suda, si boccheggia, ma in compenso fa molto "allegra brigata": nessuno si lamenta. E anche i taxi non sono da meno: costano un po' di piu' (1 euro per 10 km) ma il popolo non si vergogna a mettersi d'accordo all'ultimo momento fra sconosciuti, per salire in macchina insieme e dividere per 5 la tariffa. Fa lo stesso anche Kennedy, che piu' passano i giorni piu' non so come ringraziare per tutte le porte e portelloni che mi sta aprendo su questo Ghana ribollente di energie positive.
I tassisti ghanesi sono matti da legare. Tengono la radio a palla, amano la musica raggae, guidano come cani, sorpassano sulla destra, capaci di tirare a tutta velocita' delle Opel Kadett o delle Fiat Tipo miracolate dopo una miriade di incidenti e passaggi di proprieta'. E a me prende veramente male. I cantieri stradali si susseguono con snervante regolarita': dicono che stanno allargando la carreggiata, ma intanto ci sono solo buche, terra rossa e cumuli di catrame nuovo ancora da posare. Oltretutto su queste strade dirette ad Accra non c'e' l'ombra di un semaforo o una rotatoria, cosi' a ogni incrocio (coi disperati delle vie traverse che aspettano, aspettano, ma alla fine prendono coraggio) capisci perche' sulle fiancate di ogni taxi e furgone collettivo campeggino citazioni bibliche e ringraziamenti alle divinita'. Il codice della strada invece dev'essere opera di qualche adepto di una setta satanica nigeriana. Merita niente altro che disprezzo e livore.

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