sabato 31 dicembre 2011

A cercar fortuna in Ecuador



Sfogliando le cronache genovesi del Secolo XIX sono inciampato in un reportage sorprendente. E' la storia di due italiani di mezza età, un muratore e un idraulico, che prima hanno sposato due donne ecuadoriane, e poi hanno fatto vari viaggi in Ecuador, innamorandosene al punto tale da decidere di trasferirsi con tutta la famiglia nel paese andino di provenienza della moglie. Tutti e due hanno fatto le cose per tempo: comprato la casa, ottenuto i documenti di residenza, stabilito contatti per cominciare a lavorare oltreoceano. E ora sono pronti per il viaggio di sola andata Genova-Guayaquil.

giovedì 29 dicembre 2011

Ero in carcere, e mi avete ucciso


Il giorno che Sergej Karpilenko fu arrestato a Kiev per un presunto furto di telefono cellulare, i poliziotti portarono dietro le sbarre un ragazzo ucraino 25enne: sano, giovane, con un lavoro e con un futuro davanti. Tempo due anni, e alla fine del 2011 Sergej esce dal carcere dentro una bara: ancora aspettava di venire processato; nel frattempo l'hanno ammazzato l'Aids, la meningite e la tubercolosi (almeno così recita il certificato di morte). Tragica fatalità? Nient'affatto. Amnesty International dice che nelle carceri dell'Ucraina sono migliaia i detenuti in attesa di giudizio abbandonati a condizioni igienico-sanitarie scandalose: sicuri di ammalarsi, e sicuri anche di non essere curati.

lunedì 26 dicembre 2011

Buon anno, con l'art.18


Il baluardo simbolo delle lotte sindacali italiane è ormai costantemente sotto attacco. I ministri del lavoro vecchi e nuovi ci ricordano quotidianamente che l'articolo 18 non è un tabù, che la flessibilità in uscita è vitale per la crescita, che la sentenza con obbligo di reintegro è un'anomalia tutta italiana nel panorama europeo del diritto del lavoro. Dall'altra parte però c'è la concretezza delle vertenze sindacali, che ci dimostra continuamente l'efficacia dell'art.18 come argine ai licenziamenti arbitrari.

sabato 24 dicembre 2011

Un dissidente alla Bce


Si chiama Lorenzo Bini Smaghi, e ancora per pochi giorni lavorerà nella cabina di comando della Banca centrale europea, l'istituzione meno democratica e più potente della zona Euro. Dall'inizio del 2012 lascerà spazio nel board di Francoforte a un rappresentante francese, in obbedienza agli equilibri di potere da ricalibrare dopo l'ingresso di un altro italiano (Mario Draghi) nelle vesti di governatore. Prima di congedarsi, il banchiere toscano ha rilasciato una intervista al quotidiano britannico Financial Times dai contenuti operativi dirompenti.

giovedì 22 dicembre 2011

Stimo Zeman



Stimo Zeman perché è un allenatore bambino. Ha una visione del calcio incosciente e rischiosa, ma anche spensierata e fedele a sé stessa. Stimo Zeman perché le sue squadre non perdono mai tempo: non speculano, non si adattano, non cincischiano, non addormentano; giocano sempre e solo per attaccare.


giovedì 15 dicembre 2011

Camorra alla fiorentina


Che i tentacoli delle mafie si stiano allungando verso il centro-nord Italia non è più una novità. L'ultima conferma arriva da un'inchiesta della Procura antimafia di Firenze, che è riuscita a ottenere il rinvio a giudizio con custodia cautelare di Benedetto e Diocrate D'Innocenzo, padre e figlio, originari di Caserta ma trapiantati in provincia di Pistoia. Da 10 anni a questa parte si dilettavano rilevando aziende toscane in difficoltà economiche per poi saccheggiarne il patrimonio e licenziarne i dipendenti.

martedì 13 dicembre 2011

Natale al contrario

                                         
A Natale siamo tutti più buoni, o forse no. Forse siamo solamente più ipocriti. Penso a Gesù che nasce nella mangiatoia, la "scelta di campo" che il maestro compie fin dal primo momento del suo passaggio sulla Terra: la scelta di stare dalla parte dei più poveri, dei non garantiti, dei senza tetto. Un inizio che insomma è tutto un programma: un percorso che nelle successive pagine del Vangelo si dispiegherà in tutta la sua carica d'amore, inteso come profonda aspirazione alla giustizia sociale. Poi penso a quello che è successo tre giorni fa a Torino, col messaggio del Vangelo andato in fiamme insieme alle baracche di 200 rom vittime di un raid razzista, fortunatamente senza morti o feriti gravi. Ma non importa. Io mi vergogno lo stesso: come italiano, come cristiano, come persona.

venerdì 9 dicembre 2011

Lettere dal confino mediatico



Vagando su internet ho ritrovato dopo quasi 10 anni il nome di Paolo Barnard. Vi ricordate questa faccia? Appartiene a una grande firma del giornalismo televisivo italiano, autore di alcune delle inchieste più dirompenti dell'allora neonato programma Report (fine anni 90, inizi 2000).

martedì 6 dicembre 2011

Aiuto, stanno morendo i treni regionali



Provate ad andare sul sito di Trenitalia e consultare gli orari dei treni fra Pontedera e Firenze in un giorno qualsiasi a partire dal 13 dicembre prossimo. La risposta del cervellone elettronico sarà glaciale: nessuna soluzione trovata. E la musica non cambierà per ogni altra tratta normalmente coperta da treni regionali, in Toscana come in qualsiasi altra regione. Buio pesto, nessuna soluzione disponibile. Roba da brividi.

domenica 4 dicembre 2011

Il lavoro secondo Francuccio


Francuccio Gesualdi ha imparato la giustizia sociale alla scuola di don Milani. Più di recente ha guidato campagne di successo contro le violazioni dei diritti umani commesse da famose aziende multinazionali; ha portato in Italia parole come "consumo critico" e "boicottaggio"; e nel frattempo non ha mai smesso di lavorare a livello concettuale, cercando di tradurre gli insegnamenti di Barbiana in un nuovo paradigma economico a dimensione umana. Un nuovo modello di sviluppo capace di rimettere al centro del mondo l'uomo, e non i profitti. Qui di seguito riportiamo una delle sue ultime riflessioni sul tema del lavoro. La sua idea forte è affiancare alla tassazione in denaro il prelievo del tempo, come modalità nuova di contributo del cittadino alla cosa pubblica. In altre parole, Francuccio propone di istituzionalizzare il volontariato.  

giovedì 1 dicembre 2011

Tempo di recupero (crediti)

Ieri sera su Raidue è andato in onda un docu-film sul credito al consumo. La telecamera del regista Enrico Verra ritrae la vita quotidiana di un 40enne recuperatore crediti toscano, Paolo Degan, impiegato per l'agenzia Luzzi di Livorno. In parallelo la pellicola assembla alcune storie provenienti dall'altra parte della barricata, quella degli indebitati. Lascia un po' a desiderare la presunta attendibilità delle testimonianze dei morosi, che meravigliano per la loro disponibilità a mettere a nudo davanti alla telecamera i loro "tete a tete" con l'esattore: l'impressione è che nei loro interventi ci sia molto di cinematografico e poco di reale. Molto più interessante è invece la prospettiva dell'agente di recupero, il vero protagonista del video, che ci descrive il mestiere di un cacciatore di crediti guidandoci attraverso i luoghi del suo vissuto lavorativo.