venerdì 22 luglio 2011

Rassegna stampa

Dopo due settimane di lontananza si comincia a pensare alle cose dell'Italia che ti mancano di piu'. E nella mia top list della nostalgia, un posto d'onore e' riservato di diritto alla carta stampata. Non vedo l'ora di farne incetta, domattina, una volta sbarcato a Fiumicino. Brioche, cappuccino, Repubblica, Sole, Gazzetta, e magari se ho fortuna pesco anche un Secolo di Genova. Quaggiu' in Ghana per combattere la crisi di astinenza mi sono rifugiato sui giornali locali, in primis il Daily Graphic, che dicono sia il quotidiano piu' diffuso e piu' curato. Intendiamoci, soddisfazione nemmeno lontanamente paragonabile alla lettura dei media di casa nostra. Pero' devo comunque dirgli grazie, al Daily Graphic degli ultimi giorni, perche' mi ha aiutato a capire alcune sfumature preziose di questo paese per me ancora tutto da scoprire. Cerchero' di farvi una rapida carrellata delle cose piu' interessanti che ho imparato.
La politica come sempre occupa una fetta preponderante - e forse un tantino esagerata - dell'intera foliazione. Su questa egemonia ha influito il fatto che proprio 2 settimane fa il Partito Democratico al governo ha riunito il suo congresso per eleggere il candidato delle elezioni presidenziali del prossimo anno. Ha stravinto l'attuale presidente  John Atta Mills, che con una percentuale bulgara (97%) ha zittito le velleita' di Nana Konadu Rawling, gia' first lady di un passato presidente del Ghana. Vittorie cosi' schiaccianti lasciano un retrogusto amaro a chiunque si trovi a commentarle: il pluralismo e' un'altra cosa. In compenso va precisato che Atta Mills e' il presidente in carica, e fino a oggi l'usanza ghanese (e non solo, basta guardare per esempio agli Usa) era stata quella di non mettere mai in discussione la ricandidatura per un secondo mandato di un presidente in carica. Un ulteriore passo avanti per la democrazia ghanese potrebbe essere l'avvento delle primarie, al momento fuori dall'agenda delle riforme intra-partitiche (sia del partito democratico sia del partito patriottico). Come pure l'introduzione delle elezioni regionali e amministrative, che in Ghana a oggi non esistono: governatori e consiglieri locali sono dal primo all'ultimo nominati dalle autorita' centrali di Accra. Sarebbe, quello delle elezioni locali, una carta importante da giocare nel tentativo di rendere gli amministratori locali piu' vicini e piu' riconosciuti dai cittadini: al momento e' molto forte la concorrenza dei capivillaggio dinastici, autorita' tradizionali che non ricevono dallo stato soldi da spendere ne' vantano poteri impositivi, ma sono comunque molto ascoltati dal popolino, e quindi capaci di condizionare e non poco la cosa pubblica.
Fra i temi sociali piu' sentiti, l'omosessualita' e' quello che piu' mi ha colpito. Mi ha colpito per il modo virulento con cui gay e lesbiche sono attaccati, quasi all'unanimita', dall'opinione pubblica: a parlare di omosessuali come "problema da estirpare" ed "esempio immorale" e' stato lo stesso presidente Atta Mills, pungolato dagli esponenti religiosi di varie chiese, che qui in Ghana (dove la gente a messa ci va eccome) sono seguiti acriticamente. La strada verso la fine della discriminazione sembra ancora lunghissima.
Nella pagina delle lettere si parla spesso di ambiente. C'e' il problema annoso delle discariche (ogni mondo e' paese...) che spesso crescono nel pieno dei centri abitati e devono supplire all'assenza della rete fognaria, diventando cosi' dei giganteschi ricettacoli di escrementi umani. Comprensibile il tono esasperato degli interventi dei lettori. L'introduzione della raccolta differenziata e di un servizio capillare di nettezza urbana da queste parti sono ancora progetti a lungo termine. I cittadini, come la famiglia di Raphael a Beyin, sono spesso costretti a disfarsi dell'immondizia accendendo dei roghi "camorristici" dietro casa. Pero' qualcosa sta cominciando a muoversi, almeno a livello di consapevolezza pubblica. In un bell'articolo di ieri si parlava della vergogna delle bustine di acqua minerale (il corrispondente ghanese delle bottigliette da mezzo litro) lasciate dappertutto a violentare il paesaggio, e dell'importanza del fattore culturale come chiave di volta per debellare il menefreghismo sistematico di chi sporca.
Le inserzioni pubblicitarie vedono le compagnie di telefoni cellulari a recitare la parte del leone. A livello di tecnologie, se c'e' un settore dove la lontananza dall'Italia si avverte meno, quello e' la telefonia. Ho visto un sacco di gente ghanese con un telefonino piu' bello e piu' nuovo del mio. Anche in Ghana, come in Italia, vanno per la maggiore le offerte speciali con cui le compagnie si contendono la vastissima clientela. Tanti commercianti utilizzano anche il cellulare come mezzo di pagamento virtuale, in attesa dell'avvento dei computer nelle case e del commercio elettronico alla portata di tutti.
Infine, la bella notizia. L'azienda nazionale di autobus interurbani ha pubblicato un nuovo bando di assunzione per 100 autisti, con un requisito importante: si accettano solo candidate donne. La scelta risponde a precise esigenze di poltica industriale. Durante un'indagine sugli incidenti degli ultimi anni che avevano visto coinvolti i loro autobus, il management aveva notato che dei vari sinistri nemmeno uno era stato commesso dalle 24 autiste donne gia' al momento impiegate. Da qui la deduzione statistica: alla faccia degli stereotipi, le donne guidano molto meglio degli uomini. Piu' prudenti, piu' concentrate, piu' affidabili. Il Ghana da oggi le vuole padrone della strada.         

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