martedì 29 novembre 2011

Immigrazione, segnali di discontinuità


In mezzo al turbinio di spread e debiti sovrani che sta segnando la fine di un'epoca, il rischio è quello di non accorgerci più delle piccole buone notizie emergenti dal marasma nazionale. In pochi per esempio avranno fatto caso al fatto che per la prima volta nella storia repubblicana l'Italia ha un ministro per l'integrazione: Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant'Egidio. Le etichette da sole non possono e non devono entusiasmare, eppure resta il fatto che il linguaggio ha il suo peso: dietro a un modo di dire spesso c'è un relativo modo di pensare; per questo il parlare di integrazione invece che di sicurezza dischiude un orizzonte culturale diverso da quello dei precedenti governi.

venerdì 25 novembre 2011

Il silenzio degli innocenti


Riceviamo e pubblichiamo le riflessioni di un collega a testimonianza del diffuso senso di incertezza e di disagio che attraversa, ovviamente non solo BMPS, ma buona parte delle aziende del nostro settore.
“Il silenzio degli innocenti”
Mano a mano che passano i giorni e scorrono sotto gli occhi le impietose notizie che riguardano MPS, è inevitabile non essere pervasi da un sentimento di amarezza, di impotenza, ma anche di rabbia, perché quella banca la senti tua, tre volte; come senese, come dipendente, come azionista.
            Più passa il tempo e più si attenua la speranza che alla fine, prima che sia troppo tardi, qualche voce fuori dal coro dica in modo onesto quello che molti ormai si aspettano – la verità-. 

La crisi sulla pelle loro


Mentre il governo tedesco continua a tergiversare sia riguardo l'introduzione di buoni di debito europei (al posto di quelli nazionali) sia a proposito di una revisione dei Trattati comunitari che finalmente conceda alla Banca centrale europea il potere vitale di stampare moneta per gli stati membri, alla periferia dell'Europa la crisi continua a mordere sulla pelle delle famiglie. L'ultima bomba occupazionale è esplosa a Termini Imerese, periferia di Palermo, dove da oggi uno dei più importanti stabilimenti della Fiat ha smesso di produrre.

Una bella notizia

Cinquantanove colletti bianchi pisani e undici fiorentini sono riusciti a mettere in salvo il loro posto di lavoro. La vertenza è stata dura: dalla minaccia del trasferimento a Parma allo spauracchio della delocalizzazione in Moldavia. Ma i lavoratori ex C-Global, impegnati nel ramo dei servizi informatici di supporto alle banche, non si sono mai dati per vinti.

martedì 22 novembre 2011

Parola d'ordine: redistribuzione

Parlare di crescita in questo momento è un'ipocrisia. Si dice che si vuole crescita per non dire che serve redistribuzione. La vera urgenza è la redistribuzione delle ricchezze in un paese ineguale, e in un mondo ancora più ineguale. A tal proposito serve sostenere tutte le iniziative che spingono in questo senso.

venerdì 18 novembre 2011

Handicappati chi?



Chiudete gli occhi. Immaginate un ristorante nel centro di Firenze, quartiere Oltrarno. Una trattoria popolare che sembra uscita dal cilindro di un prestigiatore. Si mangia bene e si spende poco: pasto completo a 12 euro. L'atmosfera è rilassata, accogliente. E come se non bastasse, al momento di uscire ci si accorge che bella piena non è soltanto la pancia, ma anche il cuore. Aprite gli occhi. Quasi non ve ne eravate accorti: a cucinare per voi e servire ai tavoli c'era una squadra di ragazzi e ragazze disabili intellettivi. Non ci credete? Passate da via de' Serragli, accomodatevi, degustate, e poi ne riparliamo.

Mutui farciti, clienti spremuti


E' un piatto sempre più cucinato dalle banche italiane: si chiama "mutuo-insalata russa", ed è una politica molto discutibile (spesso subdola) praticata dagli istituti di credito per aumentare i loro margini di guadagno. Un'indagine di Altroconsumo, condotta su un campione di 120 sportelli equamente distribuiti nel territorio nazionale, ha accertato che nel 60% dei casi l'erogazione del prestito viene subordinata alla contestuale stipula di una polizza assicurativa, veicolata dalla stessa banca. Un'assicurazione che nella quasi totalità dei casi non è di gradimento del cliente (inutile e comunque molto più costosa di un contratto analogo stipulato direttamente con una compagnia assicurativa) ma che tocca comunque ingoiare, come un boccone amaro e necessario per l'accensione della linea di credito.
Qui sotto allego l'articolo di Repubblica che riporta la notizia. http://rassegna.governo.it/rs_pdf/pdf/16WR/16WR62.pdf
E chi lavora allo sportello cosa ha da dire? A voi la parola.    

mercoledì 16 novembre 2011

Brescia, un anno dopo la gru



Un anno fa, nel novembre del 2010, c'era una gru sulle prime pagine dei giornali italiani. E sopra quella gru c'era Jimmy: un ragazzo egiziano di 26 anni, con la kefiah bianca e nera avvolta intorno al collo, col naso raffreddato, con la parlantina sciolta e con un accento bresciano insospettabile. Io e Jimmy ci incontriamo grazie agli amici comuni di Radio Onda d'Urto, una emittente antagonista di Brescia che ogni giorno fa musica e informazione in totale autofinaziamento: oggi il tema del giorno in redazione è un video shock comparso sul sito di Repubblica, che documenta l'agonia di un senegalese morto nel dicembre scorso in una caserma cittadina; attacco d'asma violento, e 15 minuti fatali di solitudine in cella nonostante le drammatiche richieste di soccorso. http://inchieste.repubblica.it/it/repubblica/rep-it/2011/11/08/news/ecco_come_hanno_lasciato_morire_saidou_in_video_l_agonia_in_caserma_del_senegalese-24625620/.  Il trambusto e lo sbigottimento per la notizia sono palpabili in mezzo al via vai di giornalisti e avvocati nelle stanze della radio, ma per fortuna Jimmy ha ugualmente tempo e voglia di parlare: così mi regala il racconto in prima persona di una lotta coraggiosa, senza precedenti nel panorama delle comunità immigrate in Italia.

domenica 13 novembre 2011

La crisi dell'euro spiegata ai ragazzi


C'era una volta Marco, un ragazzo di 20 anni ai primi anni di università. Marco aveva molte spese da fare ogni giorno, alcune importanti (come i libri, l'abbonamento del treno, le lenti a contatto), altre un po' meno (come la palestra e le cene fuori con gli amici), altre addirittura inutili o dannose (il viziaccio delle sigarette e l'hobby delle scommessine sul calcio). Per riempire il suo portafogli Marco non stava con le mani in mano. Quando ne aveva la possibilità si arrangiava con dei piccoli lavori (aiutare lo zio coi traslochi, o fare da cameriere in un ristorante il fine settimana), non era quindi un bamboccione. E' anche vero però che la sua fonte principale di entrate erano i soldi del babbo e della mamma: la famosa paghetta. Quella di Marco era una famiglia benestante. C'era stata qualche stagione in cui i genitori avevano dovuto stringere la cinghia, ma in genere le richieste di Marco venivano sempre soddisfatte, senza distinguere fra spese utili e inutili.

mercoledì 9 novembre 2011

Io couchsurfo, e tu?



Le famiglie italiane stringono la cinghia, i consumi si contraggono, la liquidità scarseggia, i portafogli si svuotano, e il rischio di vedere tutto nero è dietro l'angolo. Eppure l'equazione "meno potere d'acquisto uguale meno felicità" non sempre dice il vero. Oltre alla fredda economia dei soldi c'è il mondo avvincente delle relazioni umane, che può disvelare ventagli di opportunità insospettabili a costo zero, anche nell'ambito della fruizione di servizi materiali. Per essere meno nebuloso scendo nei dettagli e vi giro un indirizzo internet: http://www.couchsurfing.com/. Lo ha inventato nel 2003 un programmatore americano, e permette a chiunque di trovare una camera e un letto per dormire gratis in qualsiasi città italiana, d'Europa e del mondo. Gli iscritti sono svariati milioni: in Italia sono coperti abbondantemente non solo tutti i capoluoghi di provincia, ma anche cittadine come Pontedera, Empoli o Cecina.

lunedì 7 novembre 2011

è un'Economia Pulita

La Fiba Cisl Toscana: la Garanzia per il Lavoro e un Futuro compatibile e possibile



Le banche (sicuramente per colpa della crisi ma anche e molto per colpa propria, altrimenti la Crisi diviene un comodo alibi dove nascondere le Responsabilità del Management) stanno rapidamente riducendo la disponibilità di credito per aziende e famiglie, si riduce la liquidità disponibile e questo crea un terreno favorevole per una finanza parallela dove possono giocare le grandi masse di denaro in mano alle mafie contaminando l’economia reale anche di Regioni come la Toscana e mettendo una seria ipoteca sul suo sviluppo.
La Crisi rischia di rivelarsi una ghiotta opportunità per l’economia illegale e la malavita organizzata che dispone di ingenti capitali e di grande liquidità.

venerdì 4 novembre 2011

Sognando un'altra Europa


Ieri compulsando internet ho scoperto un particolare in più sul modus operandi a misura di banchiere della Banca centrale europea. Lo sapevate che la Bce ha scritto in calce nel suo statuto il divieto di prestare soldi direttamente ai governi? Io non lo sapevo. E come me sembrano non saperlo il 99% dei nostri giornalisti che ogni giorno ci raccontano degli acquisti di emergenza di buoni del tesoro italiani, greci o spagnoli da parte della Bce. I giornalisti chissà perché si dimenticano sempre di precisare da dove e da chi i burattinai di Francoforte perfezionano questi acquisti. In realtà le operazioni vengono sempre effettuate sul cosiddetto mercato secondario, o mercato dell'usato: cioè i bond sovrani vengono comprati facendo un piacerone alle grandi banche private (soprattutto francesi e tedesche) che hanno il portafoglio pieno di debiti italiani-spagnoli-greci, e non vedono l'ora di sbolognarli a prezzo favorevole a mamma Bce. Già, perchè, con le regole capestro tuttora vigenti, comprare i bond "a tassi politici" direttamente dagli stati emittenti per la Bce è fuorilegge.

martedì 1 novembre 2011

Cemento zero



La faccia sorridente che vedete sopra è quella di un giovane sindaco dell'hinterland milanese. Si chiama Domenico Finiguerra, figlio di immigrati dalla Basilicata, primo cittadino di Cassinetta di Lugagnano. E' stato eletto sulle ali di una lista civica ambientalista, ed è diventato famoso grazie a una scelta politica rivoluzionaria: il piano regolatore a cemento zero. In un'Italia che si mangia 120 ettari di paesaggio al giorno, dove i Comuni si prestano a vendere permessi edilizi a go go pur di rammendare gli esangui bilanci municipali, il sindaco Domenico e i suoi elettori hanno virato in direzione ostinata e contraria. Da qui in avanti - la carta vincente che Finiguerra si è giocato in campagna elettorale - si costruisce soltanto riammodernando vecchi edifici abbandonati o da ristrutturare. Il resto non si tocca: resta agricolo, polmone verde. Quasi una riserva indiana, nel pieno di una metropoli (quella milanese) che finora ha primeggiato a livello nazionale per quantità e velocità di ettari di suolo vergine cementificati.