mercoledì 9 novembre 2011

Io couchsurfo, e tu?



Le famiglie italiane stringono la cinghia, i consumi si contraggono, la liquidità scarseggia, i portafogli si svuotano, e il rischio di vedere tutto nero è dietro l'angolo. Eppure l'equazione "meno potere d'acquisto uguale meno felicità" non sempre dice il vero. Oltre alla fredda economia dei soldi c'è il mondo avvincente delle relazioni umane, che può disvelare ventagli di opportunità insospettabili a costo zero, anche nell'ambito della fruizione di servizi materiali. Per essere meno nebuloso scendo nei dettagli e vi giro un indirizzo internet: http://www.couchsurfing.com/. Lo ha inventato nel 2003 un programmatore americano, e permette a chiunque di trovare una camera e un letto per dormire gratis in qualsiasi città italiana, d'Europa e del mondo. Gli iscritti sono svariati milioni: in Italia sono coperti abbondantemente non solo tutti i capoluoghi di provincia, ma anche cittadine come Pontedera, Empoli o Cecina.

Il primo passo è l'iscrizione. Il sito chiede di inserire indirizzo di residenza, dati anagrafici, una foto e un breve profilo che esplichi i propri interessi e caratteristiche. Se si ha un letto o anche solo un "couch" (un divano) da mettere a disposizione di un eventuale ospite, tanto meglio. La disponibilità ad accogliere in casa non è comunque obbligatoria per diventare couchsurfer: si può infatti partecipare anche nella modalità soft, ovvero proponendosi semplicemente per un incontro al bar, così da dare il benvenuto al viaggiatore nella propria città e magari consigliarlo sulle cose da fare o da vedere. In ogni caso, l'iscrizione è gratuita e si sbriga in un paio di minuti. Dopodiché, si ha accesso immediato alla banca dati degli utenti.
Basta digitare in un'apposita stringa il paese o la città in cui si ha intenzione di fermarsi, e subito il sito dispensa l'elenco degli iscritti che abitano nei dintorni, mettendo in evidenza chi è disponibile a ospitare per la notte e chi invece è contattabile solo per un incontro in luogo pubblico. Curiosando sulle rispettive pagine personali si ha modo di ottenere informazioni più precise sui padroni di casa (hobby, stile di vita, lingue parlate, ecc.) e soprattutto l'elenco delle referenze fornite dagli altri utenti che fino a oggi hanno avuto a che fare con loro in qualità sia di ospiti che di ospitanti. Così si abbassa e di parecchio il rischio di incappare in brutte sorprese.
Una volta che si è deciso a quale porta bussare, si invia all'interessato un messaggio di richiesta ospitalità. Io per esempio qualche giorno fa mi sono rivolto a un giovane avvocato bresciano, che nel giro di poche ore mi ha dato disco verde. E' stato così gentile da venirmi a prendere allo stadio dopo la partita, evitandomi il tragitto in pullman o in taxi a tarda notte. Non solo è filato tutto liscio, ma addirittura abbiamo fatto amicizia, chiacchierando a lungo prima di coricarci. Ai primi inequivocabili segnali di stanchezza, Roberto ha fatto spuntare per me un letto ripiegabile di tutto rispetto. La mattina dopo ci siamo congedati al termine di una piacevole colazione al bar, in preda alla contentezza (almeno da parte mia) di chi si è sentito protagonista di un piccolo gesto rivoluzionario.
Consiglio a chiunque l'iscrizione a questo sito, soprattutto a chi viaggia spesso da solo o in coppia. Abbiamo un disperato bisogno di riscoprire la dimensione della gratuità, di scrollarci di dosso quella paura atavica che ci rende prigionieri dell'assioma "compro dunque sono". Chi fa couchsurfing viaggia in direzione ostinata e contraria: abbatte gli steccati delle convenzioni e delle classi sociali; gratifica gli altri e se stesso; resta giovane, pensa positivo, impara a sognare.     

          

  

1 commento:

  1. è bellissimo e, se pur in modo ancora più informale, noi siamo stati ospitati in diverse occasioni tutti e quattro (due adulti e due bambini) ... e come scambio abbiamo avuto fino a cinque persone in più dentro casa ... il divertimento è assicurato anche con la tv guasta!

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