sabato 28 aprile 2012

Krugman e dintorni

Il premio Nobel per l'economia Paul Krugman lancia dalla prima pagina di Repubblica un attacco senza mezzi termini alla dottrina del rigore sostenuta dai governi di tutta Europa. L'economista americano usa l'aggettivo "distruttiva" per definire la scelta ostinata di ridurre la spesa pubblica anziché rilanciarla per compensare la depressione della domanda privata.

Gli sconquassi sociali causati dal combinato disposto "più tasse più tagli" cominciano a creare malumori profondi anche nei paesi più virtuosi, come testimonia per esempio la crisi di governo attualmente in corso in Olanda, crisi che ha avuto nelle politiche di austerity il suo principale detonatore. Un altro segnale che il cerchio intorno ad Angela Merkel e ai suoi paggi conservatori-rigoristi si sta stringendo è la reazione del mondo della politica italiana al successo (seppur di misura) al primo turno del candidato socialista all'Eliseo. Deve far riflettere e non poco, per esempio, l'endorsement regalato a Francois Hollande dall'ex ministro dell'economia Tremonti.
In Germania invece sarà interessante seguire l'evoluzione del partito Pirata, rivelazione delle ultime tornate amministrative coi sondaggi che gli assegnano percentuali a 2 cifre a livello nazionale. Al momento si tratta di una mina vagante simile al nostro Movimento 5 Stelle: nato da internet, popolarissimo fra i giovani, totalmente formato da rappresentanti della società civile prestati alla politica, alternativo ai partiti tradizionali e per ora interamente focalizzato sui temi dell'ecologia, dell'antimilitarismo e dei diritti digitali. Al momento non ha ancora preso posizione in materia di politica economico-monetaria, limitandosi a una dichiarazione di "convinto europeismo".  In ogni caso è certo che a livello sia politico che sociale qualcosa in Europa si sta muovendo, mentre si avvicina sempre più l'appuntamento di "Occupy Francoforte", le tre giornate di protesta continentale sotto la sede della Banca centrale europea (dal 17 al 19 maggio) per dire basta in tutte le lingue al dogma dell'austerity.

Per saperne di più: leggi l'articolo di Krugman su Repubblica di oggi   

1 commento:

  1. é difficile oggi dire quale deve essere la politica economica da seguire mi sembra che in questi anni gli economisti sono diventati dei guru, senza azzeccarci. Una cosa è certa dvremo prestare più attenzione a quello che succede. In campo di evasione fiscale due eventi mi lasciano perplesso. Uno è la depenalizzazione dell'abuso di diritto, sostanzialmente vorrebbe dire abisando di un diritto non ho pagato le tasse, ora non è punibile a qaunto ho sentito dire. Molti si scagliao contro le banche per dire che questa variazione normativa è ha vantaggio delle banche. Penso che vada a vantaggio di tutti e soprattutto dei quei commercialisti che studiano e propongono all'azienda come non pagare le tasse perchè fra pene e benfici dimostrano come dice Nunzia Penelope che è più conveniente non pagare tanto poi cin commissione patteggi. L'altro avvenimento è l'accanimento mediatico contro Equitalia e i suoi lavoratori. Anche con l'ultimo fatto il sequestro all'agenzia dell'entrate di bergamo di un lavoratore si ostina a parlare di Equitalia come se Agenzia dell'entrate ed Equitalia fossero la stessa cosa. Si suicida una persona colpa di Equitalia . Due note. Se oggi abbiamo n carico fiscale quasi del 50% lo dobbiamo a coloro che anche quando il carico fiscale era al 30% non pagavano le tasse. Secondo se anzichè oincitare a non pagare le tasse in parlamento si facesse la riforma fiscale forse sarebbe meglio. Ma visto che qualcuno ha insegnato a pensare male IO penso che tutta la campagna contro Equitalia e il disagio dei suoi lavoratori è determinato dal conflitto fra Equitalia e i comuni per la riscossione della fiscalità locale. Tutti si agitano per dire noi riscuotiamo in proprio, mi dicano lor signori come mai in quest'ultimi 10 anni non hanno mai contestato i provvedimenti che hanno sanato la mancata consegna delle quote inesigibili agli enti da parte dei concessionari? Come cittadino VI DICO CHE SE IN QUESTI 10 I COMUNI AVESSERO CHIESTO IL RIPRISTINO DELLA PRESENTAZIONE DELLE QUOTE INESIGIBILI TUTTO LA CONFUSIONE SU EQUITALIA OGGI NON CI SAREBBE STATA. E QUANDO I COMUNI RISCUOTEVANO IL 90% DELLa NETTEZZA O IL 70% DELLE MULTE ATTRAVERSO L'OPERA DEI CONCESSIONARI SE NE STAVANO ZITTI ERANO PIUTTOSTO CONTENTI, ANZI POCO ERA.
    SONO STANCO DI ESSERE MESSO IN MEZZO DAI SOGGETTI FORTI SEL SISTEMA ad incominciare dai mezzi d'informazione che di liberi hanno proprio poco.
    Graziano
    Graziano

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