giovedì 19 aprile 2012

Denuncia di furto


Mi hanno rubato la democrazia. E' questa la denuncia presentata 2 settimane fa alla procura di Cagliari dall'avvocato Paola Musu. Cinque pagine di circostanziate accuse in punta di diritto, con citazione di articoli del codice penale e indicazione precisa dei presunti usurpatori: il presidente della Repubblica, il presidente del consiglio, i ministri e i parlamentari. Alcuni siti di contro-informazione, tra cui il blog di Beppe Grillo, hanno dato risalto alla notizia. Sono fiorite pagine Facebook di sostegno all'avvocato, e addirittura decine di identiche denunce sono già state sporte da altri cittadini in caserme e procure di mezza Italia.


E' un gesto provocatorio, certo, ma forse anche un'occasione utile per riflettere, prendere posizione, partecipare. E' infatti difficile negare il triste quadro di spoliazione della sovranità italiana (politica, economica, monetaria) descritto dall'avv.Musu con riferimento al cosiddetto processo di integrazione europea. Un'idea in partenza molto nobile, e che a mio parere continua a rappresentare un ancoraggio imprescindibile per un futuro di pace e di armonia sul nostro continente. Un'idea che però dal 1992 in poi ha iniziato a essere snaturata, assumendo sempre più connotati oligarchici e anti-sociali. Il trattato di Maastricht sulla disciplina di bilancio è stato solo l'inizio di un percorso sfociato nell'attuale Fiscal Compact, che ci ha obbligato a inserire in Costituzione il principio del pareggio di bilancio, e che dota la commissione europea di poteri diretti di intervento nell'elaborazione delle nostre leggi finanziarie (una sorta di cane da guardia a favore dell'austerity e contro la spesa pubblica). Una commissione europea che, come ricorda Paola Musu nella sua denuncia, di democratico ha poco o nulla, visto che i suoi membri vengono nominati dagli stati Ue ma non eletti. Stessa musica per la Banca centrale europea, dispensatrice di fiumi di denaro all'1% alle banche mentre gli stati vengono fagocitati dall'onda anomala dello spread; ebbene, anche il board di Francoforte è costituito da un esercito di nominati. L'unico organo comunitario veramente democratico (ovvero il parlamento europeo) ha invece poteri minimi.
Dal 1992 a oggi i cittadini italiani sono stati chiamati a votare in svariate occasioni per dare sostegno ai partitini di casa nostra sempre più manomessi ed eterodiretti. Mai invece sono stati consultati direttamente riguardo la cessione di sovranità che a tappe progressive si è consumata fra Roma e Bruxelles. L'esposto di Paola Musu sostiene che mai come in questo momento l'impianto oligarchico-massonico della classe politica europea sia stato così visibile a occhio nudo. L'avvocato sardo invita a scorrere i nomi della Commissione Trilaterale - associazione internazionale che riunisce il gotha del mondo finanziario e imprenditoriale dell'occidente - per trovare nell'elenco non solo gli italiani soliti noti (Elkann, Tronchetti Provera, Cucchiani...) ma anche un Enrico Letta fresco di tesseramento e addirittura due capi di governo (il nostro Monti e il greco Papademos). Come dire, ulteriore indizio che la classe di tecnocrati oggi al governo arriva dai piani alti del finanzcapitalismo piuttosto che dalla società civile democratica.  
La denuncia della Musu si chiude con l'elencazione dei capi di imputazione proposti per la nostra classe politica al completo: attentato contro l'integrità e l'indipendenza dello stato, attentato contro la costituzione, cospirazione politica. Chi crede che una denuncia in più di questo genere possa essere utile per dare uno scrollone all'Italia e agli italiani, può leggere il testo completo dell'esposto all'indirizzo qui sotto.
Tommaso Giani

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