domenica 15 aprile 2012

Dire fare partecipare


Ancora una volta la malapolitica trionfa nei notiziari di casa nostra. Lo scandalo delle casse di partito - usate come bancomat per le spese voluttuarie di politici venduti - è l'ennesimo colpo inferto alla passione civile di noi che ancora crediamo alla democrazia rappresentativa. A leggere le prime pagine di questi giorni il senso civico ammuffisce. Rischiamo di farci travolgere da una sfiducia generalizzata e ineluttabile nei confronti della intera classe dirigente. E i dovuti distinguo diventano sempre più difficili da tracciare. Per questo penso abbia un suo perché parlarvi del mio incontro di ieri con Alessio Ciacci, giovane assessore all'ambiente e alla partecipazione del comune di Capannori (Lu).

Lo ho conosciuto in quanto ha risposto all'invito del mio gruppo scout di Peccioli (Pi): una quindicina di ragazzi delle superiori che sta approfondendo già da un paio di mesi il tema dei bilanci comunali. Avevo spiegato all'assessore che si trattava di un incontro molto casalingo, ma le mie avvertenze non lo hanno dissuaso dal dedicarci il suo venerdì sera. E col senno di poi è stato davvero un bel regalo. Ho letto negli occhi dei ragazzi mentre lo ascoltavano un sacco di curiosità, interesse, ammirazione. Il progetto di bilancio partecipato del comune di Capannori li ha letteralmente conquistati. Tramite le descrizioni e le immagini mostrate da Alessio abbiamo capito cos'è un bilancio partecipativo e abbiamo respirato un modo diverso di fare politica: un'isola felice dove i cittadini tornano protagonisti.
La scommessa di Capannori ha spiccato il volo grazie a un bando della Regione Toscana del 2011, che offriva finanziamenti agli enti locali promotori di percorsi partecipativi. Da Firenze sono arrivati così i 50mila euro necessari a coprire tutte le spese organizzative. Per dare corpo all'idea serviva infatti un accurato lavoro di ricerca e assemblaggio. L'obiettivo era quello di formare un campione di 80 cittadini capannoresi, sorteggiati in modo tale da rispecchiare fedelmente le diverse fasce sociali e demografiche del comune. In poche parole bisognava che in quegli 80 invitati fossero rappresentati nelle giuste proporzioni uomini e donne, giovani e anziani, lavoratori autonomi e dipendenti, italiani e stranieri, abitanti del comune capoluogo e delle varie circoscrizioni. Inoltre sono stati esclusi dal sorteggio politici, ex politici e rappresentanti dell'associazionismo locale. Si volevano evitare insomma i personaggi in vista, lasciando libero il proscenio ai cittadini "normali".
Una volta completato il lavoro di sorteggio del gruppo degli 80, l'incognita principale era sul tasso di presenze. Il percorso avviato a metà dell'anno scorso richiedeva infatti un impegno settimanale continuato, tutti i venerdì dalle 18 alle 22. Prima un corso di formazione per entrare in confidenza coi meccanismi della macchina comunale e delle procedure di bilancio. Poi l'ingresso nel merito delle proposte vere e proprie su come investire il budget messo a disposizione dal comune per il bilancio partecipativo (400mila euro). Tutto gratis, tutto a titolo di volontariato. E allora che farà la nonna di 85 anni? e il ragazzo di 18? e la madre di famiglia? Avranno la costanza di rispondere presente a questa selva di appuntamenti? Dubbi più che comprensibili, eppure clamorosamente dissolti alla prova dei fatti. L'entusiasmo degli 80 sorteggiati ha fatto la differenza: dimostrazione che la voglia di partecipare alla vita pubblica esiste eccome, e che bastava solo trovare la chiave giusta per togliere le briglie al leone-società civile.
Gli incontri si sono succeduti nella sala mensa del municipio, inframezzati da una cena conviviale offerta dal comune: momento propizio per approfondire la conoscenza reciproca e addirittura (col senno di poi) far nascere alcune storie d'amore... I progetti di investimento partoriti dal gruppo degli 80 hanno coperto in modo omogeneo le quattro zone geografiche del comune e i diversi campi di intervento: dall'illuminazione pubblica alle piste ciclabili, dagli impianti sportivi alle politiche sociali. Dopodiché è stata invitata ad esprimersi la cittadinanza tutta, per la scrematura decisiva: i progetti da finanziare dovevano rimanere 4, uno per circoscrizione; e ogni capannorese ha potuto esprimere la propria preferenza, nella settimana fra il 12 e il 17 dicembre dello scorso anno, votando sia negli appositi punti di raccolta organizzati dal comune sia attraverso una semplice e-mail. A vincere è stato, in tutte e 4 le circoscrizioni, il progetto relativo alla scuola: nei 4 complessi scolastici oggetto degli interventi sono stati migliorati gli spazi esterni, oppure potenziata l'apparecchiatura informatica, oppure riammodernati gli interni. Alla votazione finale hanno partecipato circa 2000 cittadini. Risultato che l'amministrazione comunale e l'assessore Alessio Ciacci vogliono sensibilmente migliorare, visto che l'esperienza del bilancio partecipativo conoscerà nel 2012 la sua seconda edizione. La Regione, notizia di pochi giorni fa, ha confermato il finanziamento per coprire le spese organizzative. Quindi si va avanti, sulla strada della buona politica che per fortuna inizia a fare notizia, seppure con meno clamore della banda dei tesorieri. A proposito, domenica prossima la puntata di Report dedicherà un servizio proprio all'esperienza del bilancio partecipativo di Capannori.
Tommaso Giani

Per saperne di più: ecco la sezione del sito internet del comune di Capannori dedicata al bilancio partecipativo.




  

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