sabato 24 dicembre 2011

Un dissidente alla Bce


Si chiama Lorenzo Bini Smaghi, e ancora per pochi giorni lavorerà nella cabina di comando della Banca centrale europea, l'istituzione meno democratica e più potente della zona Euro. Dall'inizio del 2012 lascerà spazio nel board di Francoforte a un rappresentante francese, in obbedienza agli equilibri di potere da ricalibrare dopo l'ingresso di un altro italiano (Mario Draghi) nelle vesti di governatore. Prima di congedarsi, il banchiere toscano ha rilasciato una intervista al quotidiano britannico Financial Times dai contenuti operativi dirompenti.


 Sarà per la sfrontatezza in più che sopraggiunge normalmente al momento del passo d'addio, sarà per qualche sassolino da togliersi oppure per qualche meschino tornaconto personale da regolare: fatto sta che per la prima volta in assoluto si è sentita pronunciare da un pezzo grosso della Bce la parolina magica quantitative easing. Un'espressione tecnica che in parole povere significa "stampare moneta": nel nostro caso creare soldi dal nulla per comprare quantità illimitate di debito pubblico dagli stati membri dell'euro, fino a far scendere e stabilizzare i tassi di interesse di Btp, Bonos e simili. Questa operazione è uno degli strumenti più utilizzati in tempi di recessione dalle principali banche centrali, che proprio tramite l'acquisto illimitato dei debiti del rispettivo stato riescono a tenere facilmente sotto controllo i tassi di interesse e gli spread. Basti pensare alla Gran Bretagna, lo stato europeo più vicino a noi tra quelli fuori dall'euro: ebbene gli inglesi, dotati della loro banca centrale indipendente, in questo momento vantano un tasso interesse sui buoni di debito decennali al livello più basso degli ultimi 110 anni. Gli Stati Uniti hanno anch'essi un debito in continuo aumento, ma con tassi abbondantemente sotto controllo proprio grazie alla capacità della Banca centrale americana di fare incetta senza limitazioni di titoli di debito a stelle e strisce. Ebbene, qui nell'Euro il quantitative easing continua a essere considerato una pratica eretica, fuorilegge. Lo statuto della Bce identifica nell'inflazione l'unico grande nemico; e, visto che l'immissione di liquidità direttamente nelle casse degli stati membri farebbe alzare il livello dei prezzi, il quantitative easing è visto a Francoforte come un demonio da esorcizzare. Questa prevenzione ha la stessa lungimiranza di un capofamiglia che si rifiutasse di usare l'estintore in una casa che inizia a prendere fuoco, solo perché con l'acqua si danneggerebbero tv, telefoni e altri dispositivi elettronici...
 Così si continua a combattere lo spread con le manovre lacrime e sangue, che colpiscono welfare, servizi pubblici e redditi familiari senza ottenere il minimo risultato a livello di costo del debito. In compenso un barlume di speranza dentro il grattacielo padrone della nostra politica monetaria si comincia a intravedere. Con la sua intervista di congedo Bini Smaghi ha in qualche modo rotto un tabù. La "chemio-economia" delle politiche di austerity propinateci dai vari governi periferici dell'eurozona allora non era l'unica nostra speranza contro la febbre da cavallo dei tassi di interesse. Forse le autorità pubbliche potrebbero tornare a emanciparsi dalla finanza e dalla speculazione globale, e le casse degli stati potrebbero tornare ad approvvigionarsi direttamente alla fonte (ovvero alla banca centrale) invece di restare ostaggi di questa sindrome di autodistruzione (a proposito, avete visto da Santoro la morte dei treni espressi nord-sud Italia?) nel tentativo sempre più vano di compiacere i nostri mercati-aguzzini. Perché Monti non parla in sede europea di quantitative easing? Da che parte sta il nostro professore? Con i pompieri oppure con chi ha appiccato l'incendio doloso al nostro stato sociale?

Tommaso Giani              

5 commenti:

  1. Vedi Tommaso, la politica del quantitative easing l'Italia l'ha sperimentata per decenni: si creava in quantità industriale debito pubblico, cioè moneta, con conseguente esplosione dell'inflazione. La moneta era periodicamente svalutata, per recuperare competitività. Chi ci rimetteva? Chi aveva un consistente patrimonio non monetario? No di certo. Chi poteva investire i propri capitali in valute forti? No di certo. Chi con i propri salari doveva comprare i beni di consumo per sopravvivere, vedendoli aumentare continuamente e prima che la scala mobile limitasse il danno? Certamente. Ecco, non era un politica propriamente favorevole alle fasce sociali più deboli. Aveva anche un altro piccolo inconveniente: ogni debito indica un sovraconsumo attuale, che dovrà essere compensato con minori consumi domani. Il debito pubblico monstre significa solo meno risorse per le generazioni future.
    E' strano allora che il Trattato istitutivo dell UE abbia posto come compito fondamentale del Sistema delle Banche Centrali il mantenimento della stabilità dei prezzi (articolo 2 del protocollo n. 4)?
    E' saggio pensare di curare i mali derivanti dai nostri eccessi di debito pubblico indebitando anche l'Unione Europea?
    Sono saggi i vari Ferrero, propugnando questa strada? Tutelano le classi più deboli oppure ne alleviano momentaneamente le sofferenze per provocare maggiori dolori in futuro a loro e ai loro figli?
    E infine un ultima domanda. Non sarebbe saggio che la Fiba Toscana affrontasse simili questioni con un po' più di serietà?
    Un caro saluto.

    RispondiElimina
  2. penso che dietro la dicitura "non sarebbe più saggio che la fiba toscana affrontasse simili questioni con un più di serietà simili questioni" assomigli molto a mettere il bavaglio al libero pensiero di tutti. In generali oggi abbiamo bisogno di parlare e discutere non abbiamo bisogno delle Verità!!!!! Comunque parliamo seriamente. Perchè la BCE deve dare i soldi alle banche private d'investimento e queste lo danno agli stati maturando interessi Te caro amico che vuoi parlare seriamente perchè non lo spieghi a tutti? Perchè per Eba per Bailea 3 le banche che sono piene di titoli tossici ossia le banche che hanno generato la cridi dei sbuprime ossia le grandi banche d'affari, che attualmente sono piene di titoli tossici non hanno bisogno come dovrebbe essere, di ricapitalizzarsi? ed invece le banche italiane che non hanno titoli tossici, non hanno fatto speculazione predatrice, ma hanno fatto credito al nostro sistema produttivo, alle famiglie, devono capitalizzarsi e pertanto non avendo liquidità hanno portato il paese alla paralisi? Perchè con gli accordi fatti dagli stati così è stato deciso.

    RispondiElimina
  3. condivido! questo sito è bellissimo e sorprendente, inaspettato luogo di espressione libera e sono grato alla fiba toscana per il coraggio e la lungimiranza, mi ci ritrovo finalmente, sarà perché non condivido né la cultura liberale capitalista né tantomeno quella socialcomunista né in alcuna forma la ragion di stato alla quale preferisco e scelgo le ragioni della gente, quella che subisce sempre e poi abborrisco qualsiasi forma di censura e questo luogo virtuale (dove possono esprimersi i filippo e altri che la pensano molto diversamente) mi sembra una vera piccola grande possibilità (molto ma molto seria!) che da ragione alla mia iscrizione alla cisl. sulla faccenda credo che filippo abbia ragione sul fatto che creando inflazione alla lunga saranno i deboli a pagare il conto solo che però in questo modo invece il conto lo pagano subito e salato senza essere nemmeno salvi dall'inflazione che galoppa lo stesso, è come se ad un malato in fin di vita non gli dessimo una medicina che lo può tenere in vita ora ma che magari gli procura la morte dopo qualche anno, il problema è che è sbagliato il sistema, il modello di sviluppo basato sugli egoismi di pochi e che sta distruggendo la vita della gente e l'ambiente del pianeta. quanto alle banche italiane non mi pare che siano state così virtuose hanno anch'esse impestato di derivati ed altro cittadini, imprese e istituzioni forse in misura minore ma gli incentivi e premi vari hanni incentivato questo sistema e forse pezzi del nostro sistema (per sete da Roe e da Budget..) sono anche collusi con l'evasione e con l'economia illegale e mafiosa e questo mi sembra un gravissimo danno per il paese e per le aziende pulite e lo sviluppo che vorremmo

    RispondiElimina
  4. sonoi d'accordissimo non avrei mai pensato di seguire così assiduamente un sito sindacale e poi della cisl, sono studente universitario e in futuro prossimo vorrei lavorare in modo decente ma non credo che ne avrò la possibilità, spero che questa fiba toscana sia onesta e non abbia altri scopi che quello urgente di realizzare un luogo di confronto vero, non vedo molti posti offerti da sindacati partiti associazioni ecc... dove poter esprimere liberamente il nostro sentire senza secondi fini, in realtà la gente e penso anche i lavoratori non contano nulla devono sempre assentire a quello che altri pensano e decidono per loro e questo avviene dappertutto nella politica, nei sindacati, a scuola e anche nelle associazioni c'è sempre qualcuno o un gruppo dominante che dice cosa devi fare e ti chiede di adeguarti al suo/loro pensiero e questo la chiamano democrazia, che porcata! e il guaio che hanno una pletora di sevi sciocchi che non chiede di meglio che non pensare e accettare il verbo, spesso anche chi non credo come me cerca qualcuno da cui dipendere e che gli indichi la strada invece di cercarsela da solo. perciò un grande plauso a questo blog che senza pretese ci offre uno spazio ed è molto significativo che questo sia fatto credo fatto unico da un organizzazione sindacale istituzionale

    RispondiElimina
  5. Stefano Biondi Seg. Gen. Fiba/Cisl Toscana29 dicembre 2011 alle ore 14:09

    Carissimi
    ringrazio tutti Tommaso, Filippo e gli anonimi, anche se l'anonimato non piace, ma so che la rete ha questo limite e l'anonimato è ampiamente usato ed abusato, spesso le persone si celano dietro nomi di comodo, pseudomini o nomi propri di fantasia. Ma il numero degli accessi (tra l'altro molti di questi provengono da altri paesi:Germania, Russia America ecc..)e il contenuto dei post rivela grande ricchezza e questo ci dice che risponde ad un'esigenza reale, e spero che questo convinca gli Anonimi ad uscire presto o tardi con la propria identità.
    Colgo l'occasione per precisare che Il BLOG non è l’organo politico né ufficiale né ufficioso della FIBA REGIONALE ma uno spazio culturale, informale, aperto, libero al confronto, alle idee e agli avvenimenti, democratico in cui lavoratori, iscritti e no, quadri sindacali, cittadini, donne e giovani mettendosi in gioco, siano alla pari con il solo bagaglio delle proprie idee, competenze, della propria cultura e informazione, uno spazio per guardare gli avvenimenti, i fatti (tutti..) (tutto ci interessa, di tutto ci importa..) e farci interpellare e provare a capire cosa sta accadendo. Questo Blog è uno spazio libero perché così è voluto e pensato e non ci sono altri fini che permettere un dialogo pubblico, trasparente e franco, rispettoso e tollerante delle idee e delle diverse posizioni "Motivate" di tutti espresse, questo sì, con modalità, termini e linguaggio in cui il "RISPETTO" dell'altro sia reale e sia un "VALORE". Certamente questo non vuol dire che siamo "NEUTRALI" rispetto alle varie questioni e tantomeno lo sono io, ma questo è il valore e il senso dell'autonomia perché un "Pensiero Proprio" bisogna averlo e anziché mutuarlo dall'esterno, adottando magari il pensiero corrente dai media che sentiamo più vicini al nostro retroterra culturale, educativo, familiare o semplicimente dai vertici della propria organizzazione. Acquisire autonomia significa anche questo ed è difficile e chiede fatica, studio, informazione, confronto, verifica delle fonti, delle notizie e dei fatti, chiede apertura mentale e chiede di fare esperienza: qualche anno fa una Sociologa Brasiliana con cui stavo argomentando queste cose mi fece questo esempio: -"sai Stefano ci sono tre modi capire cos'è la "Fame", il primo è documentarsi e studiare il fenomeno e le sue conseguenze, il secondo è farsi raccontare la "Fame" direttamente da chi ha Fame, il terzo è "AVERE FAME", ecco questo ultimo ti avvicina davvero alla Verità e alla Conoscenza"-
    Il Blog ha le Potenzialità e i Limiti dello Strumento ma vuole sinceramente essere quello che è, e mi sembra davvero molto. Questo dice anche cos'è la Cisl, al di là di chi (simpatico o no..), protempore, esercita legittimamente perché eletto da un percorso Democratico, i vari ruoli. Buon Anno Stefano Biondi Segretario Generale Fiba/Cisl Toscana

    RispondiElimina

(si prega la sintesi)