giovedì 24 maggio 2012

Una Terra Futura con più lavoro e meno mercanti


La prossima edizione di Terra Futura avrà al centro il tema del Lavoro. Il LAVORO quello vero, di cui parla l’art. 1 della Costituzione. Non il lavoro funzionale alle logiche predatorie delle grandi imprese multinazionali, non il lavoro vassallo delle isterie dei dominus finanziari, ma il lavoro come valore in sé, come fattore cruciale nello sviluppo dell’individuo e della società. Per questo il lavoro di domani non può non collimare con una politica di redistribuzione dei patrimoni e dei redditi, le cui discrepanze (fra i piani alti dei manager e gli scantinati del precariato) minano ogni giorno di più la coesione sociale dei nostri territori.


Il lavoro da promuovere deve rispondere alle esigenze reali delle comunità. Che cosa ci serve davvero? Penso alla salute, all’istruzione, alla tutela ambientale, ai trasporti locali: tutte “produzioni” pubbliche, su cui tirare ancora la cinghia equivarrebbe a tagliarci il futuro. Per questo giudico scellerato il trattato europeo Fiscal Compact che impone anche per l’Italia un attivo di bilancio da raggiungere a tappe forzate, e da cui consegue il divieto di deficit inserito nella nostra Costituzione. Una camicia di forza simile sarebbe un colpo di grazia per le capacità di spesa di stato ed enti locali, una campana a morto per i diritti sociali su cui l’Italia repubblicana e l’Europa del dopoguerra sono state edificate.
Mercato del lavoro? Occorre rovesciare il Paradigma, è il LAVORO che determina lo sviluppo, fa crescere i campi di grano cioè determina l’unica Crescita e l’unico Mercato possibile e compatibile con la vita umana e che tiene conto di quella che verrà, degli abitanti futuri di questa Terra. Il Lavoro non è merce. Viene prima il Lavoro poi lo sviluppo, senza Lavoro non sarà possibile nessuna crescita, è un impostura affermare il contrario, quando mai si è visto un campo di grano crescere da solo e poi dare Lavoro? È questa la Legalità che nasce dal Lavoro onesto pur  con sacrificio posto a Fondamento nella Nostra Costituzione.
Il lavoro di cui abbiamo bisogno deve tornare in sintonia con le reti locali e le filiere corte, per rendere nuovamente possibile un rapporto diretto fra produttore e consumatore: solo così i nostri acquisti possono recuperare una valenza sociale e sostenibile a livello ambientale. Serve ridare fiducia all’artigiano e al piccolo agricoltore invece che alle grandi catene commerciali, il cui strapotere ha finito per ridurre gli scambi commerciali a una cortina fumogena: l’illusione delle offerte speciali ha portato via lavoro “buono” dalle nostre città, accrescendo il lavoro alienante e i profitti dei soliti noti. E’ ora di cambiare, e alcuni  strumenti già ci sono: dai gruppi di acquisto solidale a sperimentare la moneta locale complementare all’euro (Scec).
L’accesso al lavoro deve guadagnare in trasparenza ed equità e non solo nel settore pubblico. Le modalità di assunzione sono troppo spesso una vergogna che ricorda i tempi del fascismo e le vecchie lettere di raccomandazione del parroco, del Podestà o di un notabile locale. L’accesso al lavoro (e anche l’uscita..) deve essere sottratta ai ricatti, alle gestioni clientelari o ai pregiudizi di opinione. Ci vogliono norme e codici che rendano chiara, leggibile la filiera dell’accesso al lavoro, libero da ogni discriminazione e infine il lavoro deve essere libero dal ricatto della criminalità organizzata. È questione di Costituzione realizzata, è fondamento di autentica Civiltà. Ci vuole una bonifica a tutti i livelli, politico e imprenditoriale. L’esempio da seguire è quello del consorzio calabrese Goel, nato anche dall’impegno del Vescovo Bregantini, che ha saputo tessere una rete di cooperative multisettoriali (dalla coltivazione di arance all’abbigliamento) capaci di prendere il volo attraverso democrazia interna e canali commerciali alternativi, alla faccia della ndrangheta e della favola del meridione improduttivo. I ragazzi del consorzio Goel saranno nostri ospiti a Terrafutura insieme a tante altre scintille di speranza, i Ragazzi di Sipario, Antica Focacceria San Francesco di Palermo, Teresa Timpano e i Ragazzi della Nuova Cucina Organizzata NCO: per costruire insieme un mondo a misura d’uomo, con la consapevolezza rincuorante di non partire da zero.   
Stefano Biondi, segretario Fiba Cisl Toscana

Per saperne di più, leggi il programma completo degli incontri e dibattiti di Terra Futura, dal 25 al 28 maggio nei padiglioni della Fortezza da Basso a Firenze.

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