giovedì 31 gennaio 2013

Dopo gli scandali servono le riforme


A Siena continua il terremoto Monte dei Paschi: il titolo va sempre più giù, mentre si arricchiscono le indiscrezioni riguardo i derivati horror e l'acquisizione a prezzo astronomico di Antonveneta. I giornali di questi giorni raccontano lo scandalo senese che ancora aspetta la conclusione delle indagini della magistratura; nel frattempo fioriscono gli editoriali che, partendo dal caso Mps ma viaggiando più ad ampio respiro, provano a trarre delle ipotetiche lezioni per l'intero settore bancario.



Gli articoli pubblicati sulle prime pagine di Avvenire e del Manifesto di ieri dimostrano che pur da prospettive ideologiche e valoriali diverse si può convergere riguardo la necessità di una riforma profonda del sistema bancario. Una riforma che in primo luogo obblighi le banche a separare la gestione dei risparmi dall'attività di speculazione finanziaria. Una riforma che riesca a disincentivare in modo effettivo il casinò dei derivati, attraverso una tassa sulle transazioni finanziarie. Una riforma che miri a contrastare il sovradimensionamento dei colossi bancari e a bloccare oltre un certo punto la sclerotica giostra delle acquisizioni, evitando di creare mostri troppo grandi per fallire e riportando il credito a una dimensione più vicina agli interessi delle famiglie e delle piccole imprese.

Per saperne di più: leggi gli editoriali di Leonardo Becchetti su Avvenire e di Andrea Baranes sul Manifesto.

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